Canali Minisiti ECM

Influenza: c'è il rischio di una pandemia, pari alla spagnola del 1918

Infettivologia Redazione DottNet | 06/04/2017 15:10

Allarme ricercatori australiani, identificate 19 forme virali

La comparsa di un numero crescente di nuove forme di influenza aggrava il rischio di una vasta e letale pandemia, di dimensioni paragonabili a quelle della 'spagnola' che nel 1918-19 uccise 50 milioni di persone. A lanciare l'allarme è uno studio della School of Public Health dell'University of New South Wales a Sydney, che ha identificato 19 differenti forme di influenza emerse fra gli esseri umani nell'ultimo secolo, sette delle quali negli ultimi cinque anni. La comparsa senza precedenti di nuove forme non si spiega con una migliore identificazione di casi, scrive sulla rivista Archives of Public Health la responsabile dello studio, l'epidemiologa Raina MacIntyre.

"La domanda è perché?" si chiede. "Alcune spiegazioni sono fattori come il cambiamento climatico e il suo impatto sui patogeni e fenomeni come l'urbanizzazione, ma nessuno di questi fattori si è intensificato al tasso con cui sono emersi nuovi virus, quindi sono in gioco altri fattori". All'influenza spagnola fece seguito un periodo di 40 durante i quali non emerse alcuna nuova forma di influenza, e dopo di allora un'altra pausa di 10 anni. Ma negli ultimi 15 anni ha preso piede la comparsa di nuove forme. "Questi virus si reinventano tutto il tempo", osserva.

pubblicità

Le forme di influenza che si sono sviluppate in anni recenti sono trasmissibili solo da uccelli a umani e non tra persone, e i casi letali sono stati pochi. Tuttavia il gran numero di virus che circola fra gli uccelli in questi anni aggrava il rischio di mutazioni che li renderebbero trasmissibili fra umani. I rischi possono essere mitigati - raccomanda MacIntyre - dalla messa al bando della vendita di uccelli vivi in mercati umidi in Asia, riducendo così il contagio fra uccelli, e da controlli sul commercio di pollame vivo o macellato di fresco in mercati umidi, per impedire che il pubblico venga in contatto con liquidi corporei di pollame infetto. La studiosa fa appello a una più stretta collaborazione fra paesi, e direttamente fra le agenzie di prima risposta, in preparazione di una possibile pandemia.

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

"Finora non ci sono segni di adattamento all’uomo ma serve sorveglianza”. E invita a consumare latte pastorizzato

A svilupparlo i ricercatori della Duke University. Incoraggia il sistema immunitario a colpire una porzione della superficie del virus che è meno variabile

Ecdc/Efsa, H5N1 ha già fatto passi verso l'adattamento ai mammiferi

L’incidenza è pari a 5,6 casi per mille assistiti (5,7 nella settimana precedente). Maggiormente colpiti i bambini sotto i cinque anni di età

Ti potrebbero interessare

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II

La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica

Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto